Formazione e Carriere nel Pharma: intervista a Giada Camassa
Gentile Giada Camassa,
innanzitutto grazie per la sua disponibilità a intervenire nella rubrica “Formazione e Carriere” di ISTUM – Istituto di Studi di Management.
Qual è la sua attuale posizione lavorativa?
“La mia attuale posizione lavorativa è di Sales Representative – Linea Cardio in Servier. Mi occupo di Informazione Medico Scientifica per la gestione del paziente iperteso e dislipidemico, focalizzando la comunicazione su Specialisti quali Cardiologi ed Internisti e Medici di Medicina Generale.”
Quali sono gli aspetti critici che caratterizzano il suo ruolo professionale (necessità di competenze e caratteristiche personali)?
“Il mio ruolo professionale richiede una forte propensione all’ascolto del mio interlocutore ed una grande capacità di empatia, che permette di gestire in maniera congrua ogni intervista con i miei medici. Pensando all’attuale scenario lavorativo ritengo che sia sicuramente necessaria una considerevole attitudine al cambiamento, oltre che un forte spirito di iniziativa, che permette di accrescere le competenze professionali, tra cui l’organizzazione di eventi con operatori sanitari e la pianificazione di incontri con figure di rilevante importanza nelle strutture ospedaliere. Sono fermamente convinta che nel mio lavoro non debba mancare mai la proattività, la grinta e la determinazione che sono caratteristiche personali vincenti per ottenere risultati ottimali.”
Quali ritiene siano stati i fattori di maggiore importanza nel suo sviluppo di carriera? In particolare, potrebbe descriverci gli aspetti più significativi in termini di esperienza lavorativa che hanno maggiormente contribuito alla sua crescita?
I fattori predominanti nel mio sviluppo di carriera, sono legati alla voglia di mettersi sempre in gioco e provare nuove esperienze lavorative volte ad incrementare le mie skills professionali. In particolare, l’ultima esperienza lavorativa nella BU marketing di una prestigiosa azienda di rare disease, mi ha consentito di valorizzare il mio percorso di crescita professionale: lavorare con aziende di piccole dimensioni, ma allo stesso tempo con alto potenziale, in termini di molecole e pipeline, permette di costruire da zero una comunicazione pre e post lancio e lavorare sul fronte digital, contribuendo a consolidare una realtà fortemente innovativa. Fondamentale è la costante interazione con i diversi stakeholders, interni ed esterni, che ha potenziato il mio networking, abilitando lo sviluppo della mia figura commerciale, sia in ambito marketing che vendite. In ultimo, ma non per importanza, l’elemento maggiormente rilevante è stata senz’altro l’opportunità di imparare da mentori professionali, che ho avuto la fortuna di incontrare in tutte le mie esperienze lavorative, facendo tesoro dei preziosi consigli e degli insegnamenti ricevuti.
In chiave formativa, invece, quali sono stati gli eventi più importanti a cui ha preso parte e che impatto hanno avuto sul suo sviluppo di carriera?
“Gli eventi più importanti in chiave formativa riguardano sicuramente la formazione post-laurea e le esperienze dirette in aziende farmaceutiche. In particolare, come formazione post-laurea, ho conseguito un master di II livello in Management Farmaceutico presso la business school ISTUM. Il master ha avuto un forte impatto nelle mie scelte lavorative perché, grazie al supporto e la formazione fornita dai professionisti del settore, ho avuto modo di orientarmi con più forza e decisione nel ramo commerciale aziendale. Altrettanto di supporto nella mia formazione, sono stati i corsi erogati da piccole e grandi realtà, che mi hanno permesso di conoscere quale sia la gestione ottimale di forecast e budget aziendali, ancora più complessi ma allo stesso tempo stimolanti, quando la gestione di questi ultimi riguarda farmaci in co-promotion tra due big pharma. La formazione in ambito sales invece, mi viene fornita costantemente nel mio attuale ruolo, grazie al quale sto sviluppando competenze in termini di comunicazione ottimale ed efficace con i miei interlocutori, in ottica di valorizzazione dei rapporti con tutte le differenti figure operanti in ambito sanitario. Credo fortemente che questo sia un modello davvero efficace per valorizzare la figura dell’informatore.”