Formazione e Carriere Sustainability Management: intervista a Alberto Giuseppe Martino
Gentile Alberto Giuseppe Martino,
innanzitutto grazie per la sua disponibilità a intervenire nella rubrica “Formazione e Carriere” di ISTUM – Istituto di Studi di Management.
Qual è la sua attuale posizione lavorativa?
“Attualmente mi occupo dell’implementazione, revisione e mantenimento del Sistema di Gestione Integrato sostenibile. In particolare mi occupo di qualità di prodotto, processo e servizio, e supervisiono il sistema di gestione sicurezza e ambiente. Inoltre sono capoprogetto del percorso di sostenibilità dell’azienda che attualmente si dedica allo sviluppo del Bilancio di Sostenibilità.”
Quali sono gli aspetti critici che caratterizzano il suo ruolo professionale (necessità di competenze e caratteristiche personali)?
“Il campo d’azione che prevede il mio ruolo è molto ampio e le maggiori criticità consistono nell’individuare azioni di sostanza che generino valore. Per questo è necessario conoscere gli schemi organizzativi internazionali, gli strumenti manageriali e tecnologici utili al raggiungimento degli obiettivi, la conoscenza del prodotto (sia della materia prima sia del prodotto finito) e dei processi. La mia è una posizione che definirei trasversale e pertanto sono necessarie anche delle buone soft skills. Il manager QHSE non fa la qualità, la sicurezza e l’ambiente dell’organizzazione; esse son fatte dalle persone. Il manager QHSE è innanzitutto un pianificatore/coordinatore/facilitatore di queste attività; pensiamo se ognuno facesse la sua qualità-sicurezza-ambiente: assisteremo ad un disallineamento che di sicuro non porterebbe una comunità aziendale ad essere efficace ed efficiente su questi temi.”
Quali ritiene siano stati i fattori di maggiore importanza nel suo sviluppo di carriera? In particolare, potrebbe descriverci gli aspetti più significativi in termini di esperienza lavorativa che hanno maggiormente contribuito alla sua crescita?
“Fin dall’inizio del mio percorso professionale ho nutrito forte passione per organizzazione e persone. Ho iniziato occupandomi del Sistema di Gestione Qualità ed in particolare della certificazione e successivamente di sicurezza ed ambiente. La sostenibilità è stato l’ultimo dei miei passi professionali direi quasi logico. Attraverso l’applicazione pratica ho approfondito i concetti degli standard internazionali dovendo necessariamente approfondire anche gli strumenti manageriali utili al conseguimento del rispetto dei requisiti. Ho avuto un’esperienza importante nell’ambito conciario ricoprendo ruoli di responsabilità; ciò mi ha permesso di guardare ai Sistemi di Gestione come uno strumento reale di gestione aziendale, allontanandomi da posizioni eccessivamente formali ed andando a implementare attività che diano valore all’azienda. Aver conosciuto e seguito figure con esperienza mi ha aiutato tantissimo; non è una questione solo teorica, ma una vicinanza che permette di acquisire competenze tecniche e soprattutto comportamentali; quest’ultime fondamentali per sostenere progetti complessi e sopportare pesi a volte importanti.”
In chiave formativa, invece, quali sono stati gli eventi più importanti a cui ha preso parte e che impatto hanno avuto sul suo sviluppo professionale o di carriera?
“Durante il percorso professionale ho sempre dato spazio alla formazione; ho avuto la fortuna di incontrare aziende che hanno creduto fortemente nella formazione continua, ma certamente ho cercato di cogliere le opportunità formative curando un profilo professionale che avesse una logica di continuità. Sono tre i master che mi hanno segnato: uno sui Sistemi di Gestione Qualità eseguito in concomitanza con la revisione della IS09001 del 1994, ovvero la vision duemila, uno sui sistemi integrati di gestione eseguito nel 2017 con Istum e poi quest’ultimo, appena concluso, sulla sostenibilità, eseguito sempre con Istum. Sono stati momenti di conoscenza per le nozioni apprese, ma direi son stati ancor più momenti di condivisione con i docenti e con i compagni di corso. Ancor oggi mi trovo a confrontarmi con ex-compagni che sono pure degli appassionati del loro lavoro e che di buon grado desiderano approfondire e crescere sempre. Per me questo è fonte motivazionale, occasione di apertura per non rimanere ripiegato su me stesso in un mondo veloce dove la necessità dell’aggiornamento delle proprie competenze è vitale.”