Formazione e Carriere Sustainability Management: intervista a Camilla Bianchi
Gentile Camilla Bianchi,
innanzitutto grazie per la sua disponibilità a intervenire nella rubrica “Formazione e Carriere” di ISTUM – Istituto di Studi di Management.
Qual è la sua attuale posizione lavorativa?
“Buongiorno, attualmente ricopro il ruolo di QHSE Coordinator per la filiale congolese della società per la quale lavoro. Lavoro per una società italiana che opera nel settore dell’Oil & Gas da più di 40 anni. Il vero punto forte dell’azienda è proprio la capacità di saper diversificare il proprio business sapendosi adattare al mutamento del mercato e quindi concentrarsi non solo sulla realizzazione di impianti industriali ma anche opere civili e infrastrutture alberghiere in giro per il mondo.”
Quali sono gli aspetti critici che caratterizzano il suo ruolo professionale (necessità di competenze e caratteristiche personali)?
“Svolgere il ruolo di responsabile QHSE non è semplice per diverse motivazioni, soprattutto in un paese come il Congo dove le sfide quotidiane sono rese ancora più ardue dalla realtà che ci si trova ad affrontare derivante da una realtà fortemente differente da quella italiana. È necessario prima di tutto conoscere il contesto in cui si opera ed in questo contesto essere capaci di rispondere alle esigenze di clienti che operano a livelli top del settore petroliero. È necessaria una formazione continua per porsi in maniera proattiva ed essere pronti e proni al miglioramento continuo. Inoltre, per poter gestire un team di persone (circa 10) è fondamentale anche avere della qualità da buon leader. Essere un esempio e saper trainare i componenti del team verso un obiettivo comune. Sapersi calare nella cultura del paese ospitante è un’altra componente fondamentale per ottenere il successo.”
Quali ritiene siano stati i fattori di maggiore importanza nel suo sviluppo di carriera? In particolare, potrebbe descriverci gli aspetti più significativi in termini di esperienza lavorativa che hanno maggiormente contribuito alla sua crescita?
“Sicuramente l’esperienza all’estero. Lavoro per questa società da 10 anni ma solamente nel 2019 ho incominciato a lavorare all’estero. Ho vissuto e lavorato per quasi due anni e mezzo in Armenia per poter seguire il progetto di realizzazione di una centrale elettrica a ciclo combinato e seguirne gli impatti ambientali e sociali che venivano controllati e monitorati da investitori a livello internazionali. Al termine dell’esperienza armena è stata la volta del Congo. Questo paese ha saputo anch’esso regalarmi piacevoli sorprese e senz’altro una nuova avventura e realtà tutta da conoscere ed affrontare.”
In chiave formativa, invece, quali sono stati gli eventi più importanti a cui ha preso parte e che impatto hanno avuto sul suo sviluppo professionale o di carriera?
“Ho iniziato da poco il mio percorso formativo nel campo della sostenibilità ma sicuramente il Master MASBI in Sustainability Management: Environmental Social and Governance ha saputo fornirmi una visione d’insieme su tantissimi argomenti. Prima di questo master avevo intrapreso dei percorsi formativi per corsi riconosciuti a livello internazionale come quello del NEBOSH (Certificate and Diploma in Environmental Management). Sono stati corsi in grado di fornire delle conoscenze molto tecniche mentre il master ha saputo completare quella lacuna relativa allo scenario globale della sostenibilità.
Durante il master la diversità dei topics trattati mi ha permesso di comprendere la vastità del concetto di sostenibilità in tutte le sue declinazioni. Mi ha inoltre permesso di accrescere le mie conoscenze e competenze su diversi ambiti, portando anche alla mia attenzione aspetti che non avevo mai considerato prima, grazie anche al confronto con i professori e con gli altri colleghi che partecipavano al corso. E’ stata davvero una bellissima esperienza dal punto di vita personale e formativo.”